Norme per la videosorveglianza in luoghi pubblici

Le leggi che regolano l'uso delle telecamere nei luoghi pubblici e la protezione della privacy

Domande comuni sulle norme per la videosorveglianza in luoghi pubblici

Cosa prevede la norma sulla videosorveglianza in luoghi pubblici?

La videosorveglianza in luoghi pubblici è regolata da una serie di norme volte a proteggere la sicurezza pubblica e, al tempo stesso, a tutelare la privacy delle persone. In Italia, la videosorveglianza è soggetta principalmente alla normativa europea GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) e al Codice Privacy (D.Lgs. 196/2003). Le telecamere nei luoghi pubblici possono essere installate solo per scopi specifici, come la prevenzione dei crimini o la protezione della sicurezza pubblica, e devono rispettare determinati principi di legalità, necessità e proporzionalità.

Le telecamere non devono essere utilizzate per finalità diverse da quelle dichiarate, e devono essere installate in modo che non riprendano aree private senza motivo. È necessario rispettare il principio di minimizzazione, cioè evitare di raccogliere più dati di quelli strettamente necessari per lo scopo della videosorveglianza. Inoltre, il periodo di conservazione delle immagini non deve superare il tempo necessario a completare le indagini o risolvere la questione per cui sono state registrate.

Chi può installare telecamere nei luoghi pubblici?

Le telecamere nei luoghi pubblici possono essere installate da enti pubblici (come i comuni e le forze dell'ordine) per garantire la sicurezza della collettività. Anche i privati, come i negozianti o i proprietari di edifici, possono installare telecamere in spazi pubblici, ma devono rispettare alcune regole specifiche. In generale, le telecamere devono essere utilizzate solo in aree accessibili al pubblico, come strade, piazze, parchi, o per la videosorveglianza di entrate e uscite di edifici pubblici o privati.

In ogni caso, è necessario che chi installa il sistema di videosorveglianza sia in grado di giustificare l'uso delle telecamere con motivazioni legittime, come la protezione di beni, la sicurezza delle persone o la prevenzione di reati. È importante sottolineare che la videosorveglianza non può essere imposta indiscriminatamente, ma deve essere basata su una valutazione di impatto sulla privacy, che rispetti le normative in vigore.

Quali sono i limiti e le condizioni della videosorveglianza?

La videosorveglianza in luoghi pubblici è sottoposta a vari limiti per tutelare la privacy dei cittadini. I principali limiti riguardano:

  • Proporzionalità e necessità: Le telecamere devono essere installate solo quando è realmente necessario, ad esempio, per prevenire crimini o garantire la sicurezza di eventi pubblici. Non si possono usare telecamere in modo eccessivo o senza una giustificazione valida.
  • Limitazione dell’area di ripresa: Le telecamere devono riprendere solo l’area necessaria per l’obiettivo della videosorveglianza. Non è consentito riprendere aree private, come finestre di abitazioni o uffici, senza il consenso delle persone interessate.
  • Durata della registrazione: Le immagini registrate non possono essere conservate per più tempo del necessario. In genere, le immagini devono essere cancellate dopo un mese, salvo che non sia necessario conservarle per motivi legali o di indagine.
  • Accesso ai dati: L'accesso alle registrazioni deve essere limitato e controllato. Le persone incaricate di visualizzare i video devono essere identificate e le informazioni devono essere protette da accessi non autorizzati.

Inoltre, le immagini non possono essere utilizzate per scopi diversi da quelli dichiarati all'inizio dell'installazione. Ad esempio, non possono essere utilizzate per attività di marketing o per raccogliere informazioni non pertinenti alla sicurezza.

Come vengono protetti i dati raccolti dalla videosorveglianza?

I dati raccolti dalle telecamere di videosorveglianza sono considerati dati personali, quindi sono protetti dal GDPR. Il titolare del trattamento (chi gestisce le telecamere) deve garantire che i dati siano trattati in modo sicuro e che siano protetti da accessi non autorizzati. Ecco come vengono protetti i dati:

  • Crittografia: Le immagini possono essere criptate per proteggerle da accessi non autorizzati, soprattutto quando vengono trasmesse o archiviate.
  • Accesso limitato: Solo le persone autorizzate possono accedere ai dati. L'accesso deve essere registrato e monitorato per evitare abusi.
  • Conservazione dei dati: I dati devono essere conservati per il tempo minimo necessario per il raggiungimento dello scopo dichiarato. Se non ci sono motivi validi per mantenerli, devono essere cancellati.

Il titolare della videosorveglianza deve anche fornire agli interessati informazioni chiare su come i loro dati vengono raccolti, trattati e conservati, in modo da garantire la trasparenza del trattamento.

Come informare i cittadini della presenza di videosorveglianza?

Quando sono installate telecamere in luoghi pubblici, è obbligatorio informare i cittadini della loro presenza. Questo viene generalmente fatto attraverso:

  • Cartelli informativi: I cartelli devono essere posizionati in modo visibile per avvisare le persone che sono sotto videosorveglianza. Il cartello deve contenere informazioni come il titolare del trattamento, lo scopo della videosorveglianza e come contattarlo.
  • Comunicazioni specifiche: Se le telecamere vengono installate in occasione di eventi particolari, come manifestazioni pubbliche o concerti, gli organizzatori devono informare i partecipanti attraverso manifesti, volantini o annunci.

In questo modo, si garantisce il rispetto del diritto alla privacy dei cittadini, permettendo loro di essere consapevoli del trattamento dei loro dati.

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Preventivo per vigilanza-e-videosorveglianza